I gatti per comunicare tra loro usano principalmente la comunicazione feromonale mentre con noi, che non comprendiamo questo linguaggio “segreto”, usano in primis la comunicazione non verbale e poi quella verbale.
Considerato però che, in quanto essere umani, basiamo il nostro modo di comunicare sulla dimensione verbale, sull'uso di parole, suoni e toni, non dovremmo stupirci se i gatti hanno imparato, convivendo nel tempo con noi, a miagolare.
I miagolii, che sono la forma più vicina di comunicazione con l’uomo, vengono modulati e hanno tonalità diverse per attirare la nostra attenzione.
Ma sono davvero i gatti che devono imparare a comunicare verbalmente, in un modo che propriamente non gli appartiene, solo per farsi capire da noi?
O piuttosto siamo noi che dovremmo imparare a rispettare e decifrare il loro linguaggio del corpo con un’attenta osservazione?
Proviamo allora a capire cosa dicono i gatti…
Nella comunicazione non verbale, gioca un ruolo primario il linguaggio del corpo dato dall’insieme di postura che include pelo e coda e di mimica facciale che comprende orecchie, occhi e vibrisse.
Postura e pelo
se si fa sempre più piccolo su se stesso con il corpo che diminuisce di volume è per paura e per difesa davanti ad un pericolo, una minaccia o un predatore.
se il corpo è arcuato, si espande, aumentando volume e il pelo va incontro a orripilazione è per per sembrare più grande e quindi più minaccioso e intimidatorio verso l’altro individuo.
Coda
se è alta e dritta è felice ed amichevole, a volte vibra per l’eccitazione.
se è bassa e viene tenuta nascosta in mezzo alle zampe posteriori è perché ha paura, è insicuro o è minacciato.
se è gonfia, voluminosa e dritta è perché è spaventato o per sembrare minaccioso.
se la sbatte per terra muovendola con scatti veloci è segno di agitazione, fastidio ed irritazione.
se si muove lentamente è perché sta valutando la situazione o è concentrato su qualcosa che lo interessa.
se è alta ma con la punta finale curva è segno di curiosità.
Mimica facciale
Orecchie
se sono dritte e leggermente rivolte in avanti è rilassato e calmo.
se sono leggermente appiattite lateralmente è infastidito o sulla difensiva.
se sono abbassate ai lati, tenute appiattite ed inclinate all’indietro significa che ha paura, si sente minacciato ed è pronto a difendersi.
Occhi
se le pupille si dilatano (midriasi) è il segnale che ha paura, è spaventato o è molto eccitato o addirittura pronto per attaccare.
se le pupille si ristringono (miosi) è rilassato e sereno.
Vibrisse
se sono in posizione naturale è tranquillo e a suo agio.
se sono orientate in avanti è incuriosito, interessato o attento a qualcosa.
se sono portate all’indietro è spaventato, minacciato ed è pronto a difendersi o ad attaccare.
La comunicazione dei felini va quindi sempre contestualizzata in base alla situazione ed osservando attentamente l’insieme di tutte le diverse parti del corpo.
E’ una parte sostanziale della convivenza tra noi e loro ed è importante per farci comprendere le emozioni che stanno provando, lo stato emotivo in cui si trovano in quel preciso momento.